Il Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo aprì le porte al pubblico la sera del 16 maggio 1897, ventidue anni dopo la solenne cerimonia pubblica di posa della prima pietra.

Già questa, avvenuta il 12 gennaio 1875, concludeva una vicenda travagliata, protrattasi tra mille contrasti per oltre un decennio. Il concorso internazionale per il progetto e la realizzazione del teatro era stato infatti bandito nel 1864 dall'Amministrazione Comunale di Palermo. Da lungo tempo si parlava di erigere a Palermo un nuovo grande teatro, degno del centro urbano del meridione d'Italia più grande dopo Napoli.

Palermo, nella seconda metà dell'Ottocento, era impegnata a costruirsi una rinnovata identità alla luce della nuova unità nazionale. La vita culturale subiva l'influenza della nuova fisionomia nazionale e le positive conseguenze dell'attività di imprenditori illuminati, quali i Florio, che tra l'altro contribuirono con generose donazioni alla costruzione del teatro, e per qualche anno ne furono anche gestori altrettanto illuminati.

Gli intensi scambi commerciali facevano sì che a Palermo convergessero e si sviluppassero interessi di dimensione europea, e che la città fosse in continuo contatto con modelli culturali differenti da quelli propri. Erano gli inizi della Belle époque, stagione che fu per la città un momento di rinascita culturale ed economica entrato nel mito e che sarebbe stato interrotto dallo scoppio del primo conflitto mondiale.

Le premesse per la costruzione del Teatro risalgono al 1862, quando il Sindaco, Marchese di Rudinì, succeduto a Mariano Stabile, incaricò una commissione comunale di effettuare gli studi necessari alla realizzazione di un progetto per il teatro, e procedette all'esproprio dei terreni ubicati presso Porta Maqueda, zona in cui sorgevano parecchi edifici appartenenti a congregazioni religiose tra cui i Monasteri delle Stimmate, quello di S. Francesco e quello dell'Immacolata Concezione a San Giuliano, oltre alla Chiesa di Santa Marta.

Per il progetto del teatro si decise di bandire un concorso. Il Consiglio Comunale approvò l'iniziativa il 25 maggio 1864.

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Le norme furono pubblicate, con un bando, il 10 settembre 1864 mentre la scadenza era fissata per il 10 settembre 1866, data prorogata al 10 marzo 1867.

Il concorso fu vinto da G.B. Basile, noto architetto palermitano. Così in data 4 settembre 1868 il Sindaco, Salesio Balsano, si premurò di annunciare al Basile l'esito del concorso accompagnato dalle sue congratulazioni. La sera del 30 ottobre del 1874 il Consiglio Comunale deliberò che il teatro si costruisse e che il direttore dei lavori fosse il Basile.

Il 12 gennaio 1875, Palermo poté con gioia assistere alla posa della prima pietra in piazza Giuseppe Verdi. Alla cerimonia parteciparono tutte le maggiori autorità cittadine. Nel 1891 morì G.B.Filippo Basile.

Non ebbe il tempo per vedere compiuta la sua opera i cui lavori furono sospesi nel 1982 per riprendere solo nel 1890. Il 16 maggio 1897, il Massimo, secondo teatro d'Europa dopo l'Opera di Parigi, inizia la sua attività di teatro lirico con il Falstaff di Verdi.

La serata inaugurale ebbe un enorme successo e per tutta la stagione si ebbe il "tutto esaurito". D'altra parte, la presenza di uno sponsor d'eccezione, come Ignazio Florio, garantiva all'evento una risonanza mondana ed un rilievo internazionale.

In effetti, Palermo in quegli anni, proprio grazie ai Florio, era una delle capitali europee, ed ospitava frequentemente le teste coronate di tutto il mondo.

Il Teatro Massimo continuò la sua attività lirica per 77 anni sino al 1974, quando a causa di un incendio, scoppiato al cinema Statuto di Torino, venne imposto che i locali aperti al pubblico si uniformassero alle mutate norme di sicurezza. Così il Teatro venne chiuso "temporaneamente".

Le incertezze sulla data di apertura si protrassero fino all'ultimo, le maestranze si sottoposero a turni sfiancanti pur di consegnare il Teatro alla città.Il 12 maggio 1997, nonostante i lavori ancora in corso, il Teatro viene riaperto con enorme commozione e partecipazione dei cittadini.

Quattro giorni dopo, il 16 maggio, si festeggerà il centenario del Teatro con la Seconda Sinfonia di G. Mahler.

Il 22 aprile del 1998 con l'Aida di G. Verdi anche la lirica torna al Teatro Massimo, che riprende in maniera definitiva il suo ruolo centrale nella vita culturale della città.